STORIA DELLA STRUTTURA



L’edificio principale dell’agriturismo, sempre in virtù della sua posizione strategica, fu costruito con funzione di posta per il cambio dei cavalli nel XVII secolo, lungo l’importante arteria costituita dalla Tiburtina Valeria che imponeva ogni tanto delle soste ai viandanti in luoghi di ristoro. Più o meno come accade nei giorni nostri con la nuova destinazione agrituristica quale rifugio e “ristoro” dagli stress della vita moderna.
Successivamente divenne casa colonica (nell’800 principalmente come azienda zootecnica) e, durante il fascismo, venne ampliato dotandolo di un Silos – dove veniva conservato e fatto fermentare il fieno (ora trasformato nell’appartamento “Torretta”) – e di una stalla per le mucche (ora appartamento “Tavernetta”) in modo da sostenere l’imperativo del tempo: la “autarchia” (pratica necessaria a superare l’isolamento commerciale dovuto alla guerra).

Poco dopo fu realizzato anche il secondo edificio dove, al piano terra (attuali appartamenti “Silos” e “Canale”) vi era la cantina per la preparazione e conservazione del vino, negli anni ’70 e ’80 attività principale dell’azienda agricola. Dopo molte medaglie e premi per gli ottimi vini prodotti e gli olii di oliva eccellenti, la moderna “non cultura” dell’alimentazione e le crudeli regole della grande distribuzione, aiutate da “ignoranti …” politiche agricole, hanno reso asfittica tale attività e ci hanno imposto una nuova riconversione: l’agriturismo !

Da più di trent’anni lavoriamo con passione a questa attività, probabilmente la prima in Abruzzo, e abbiamo trasformato le nostre strutture, un tempo destinate ad attività produttive, in luoghi di ricevimento per turisti, sempre con il desiderio di non stravolgere la natura e l’identità di campagna. Molti nostri sforzi sono stati spesi, infatti, per ristrutturare, ammodernare, creare servizi, conservando quell’autenticità di paesaggio rurale, in virtù della quale, crediamo, l’agriturismo sia un unicum nel campo dell’offerta ricettiva.
La maggior parte degli oggetti di arredo sono pezzi originali di famiglia, che donano ancor di più uno spessore di autentica storia alla casa e all’atmosfera che vi si respira.
L’antica struttura seicentesca dell’azienda fu poi “rimaneggiata” nell’ottocento, con l’aggiunta di un’ulteriore scala che terminava in un loggiato impreziosito da archi in stile “moresco” (sono quelli che più spesso compaiono nelle nostre foto). E’ superfluo dire che in Abruzzo tali “fronzoli” architettonici non erano consoni e tipici per una regione molto “austera” e “concreta”, caratterizzata da millenni di dura pastorizia transumante e di mera produzione agricola, mentre le altre regioni guadagnavano e si “imborghesivano” grazie al commercio di tali masserizie. A quel tempo l’eclettismo imperante e la voglia di imitare stili architettonici “esotici” aveva portato i miei avi ad osare e “sconfinare” in qualcosa di particolare, forse per sognare “nuove appartenenze sociali”.

Il destino degli uomini nella regione che da circa otto secoli viene chiamata Abruzzo è stato deciso principalmente dalle montagne
……gli abruzzesi sono rimasti stretti in una comunità di destino assai singolare, caratterizzata da una tenace fedeltà alle loro forme economiche e sociali anche oltre ogni pratica utilità, il che sarebbe inesplicabile se non si tenesse conto che il fattore costante della loro esistenza è appunto il più primitivo e stabile degli elementi: la natura”.
Ignazio Silone

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